Qualche giorno fa mi è tornata in mente quella vecchia canzone degli Smashing Pumpkins. Oddio, quanti pomeriggi ho passato ad ascoltare Mellon Collie & The Infinite Sadness lo sappiamo solo io e i miei ex vicini di casa!
Qualcuno forse ha già intuito a quale canzone mi riferisco:
The world is a vampire
Sent to drain
Secret destroyers,
hold you up to the flames
And what do I get,
for my pain?
Bullet with Butterfly wings evoca uno stato d’animo cupo, incline alla paranoia. Billy Corgan vive a metà degli anni ‘90 uno straordinario momento di popolarità ma la celebrità si rivela per lui un’arma a doppio taglio. Il successo rischia di togliere spazio alla sua autenticità. O perlomeno questo è quello che teme.
Fama e autenticità formano una strana coppia, destinata inesorabilmente a separarsi. La celebrità concede un potere che noi comuni mortali difficilmente potremo sperimentare e anche se riuscissimo ad ottenere quel potere, temo che esercitandolo finiremmo col diventare come i nazgul nel Signore degli Anelli.
Schiavi dell’unico :)
Non conosco nessuna delle produzioni contemporanee di Billy Corgan ma lo voglio immaginare soddisfatto mentre oggi strimpella qualche buon pezzo blues in un baretto della periferia di Chicago.
La mia ovviamente è pura fantasia priva di qualsiasi connessione con la realtà. E’ probabile che Billy stia ancora rimuginando sul passato e sulle sue difficoltà personali a gestire l’ondata di massima gloria.
Fine dell’introduzione grunge.
Torniamo ai podcast :)
Per questa edizione autunnale ho scelto tre audio che puntano i riflettori su alcuni personaggi osannati dai media, dal pubblico e dall’accademia.
Troverete un podcast indipendente francese che seguendo una prospettiva femminista decostruisce la storia dell’arte occidentale. In un episodio di grande successo viene raccontato il lato oscuro del pittore più famoso del Novecento.
Per la selezione italiana sono andato a recuperare il primo episodio di una serie pubblicata qualche anno fa da Storielibere. Una serie che avevo ascoltato appena era uscita ma che solo oggi ho il piacere di consigliare su Podcastini.
E infine un nuovo podcast che sottolinea quanto noi esseri umani abbiamo bisogno di santificare altri esseri umani. Nonostante viviamo in una società secolarizzata continuiamo a venerare artisti, imprenditori, baroni universitari, capi di Stato.
Volete sapere perché?
La settimana scorsa ho seguito un convegno a Palazzo Barberini, sede della Galleria Nazionale. Quella dove si trova il famoso dipinto di Caravaggio con la scena splatter di Giuditta che taglia la testa a Oloferne.
Dopo alcuni interventi espressi in perfetto stile burocratichese arriva il turno della vice responsabile dei servizi educativi del Musée Carnavalet. Susanna Muston inizia a raccontare il progetto di riallestimento del museo parigino e a un certo punto tira fuori dal cilindro un podcast dal titolo molto sbarazzino:
Vénus s’épilait-elle la chatte?
Appena Susanna Muston pronuncia candidamente il nome del podcast nel grande salone affrescato dove si svolge il convegno i francofoni presenti si scambiano sguardi carichi di complicità. Mi è persino sembrato di sentire qualche risolino.
“Venere si depilava la fica?”
La domanda può sembrare pruriginosa, soprattutto se posta di fronte ad alti funzionari del Ministero della Cultura riuniti in un grande salone rinascimentale. Eppure, nonostante l’aria seducente del titolo, nel podcast di Julie Beauzac non troverete riferimenti peccaminosi e nemmeno descrizioni osé.
Non aspettatevi di trovare frasi del tipo: “Le persone si dividono in porno e non porno”.
Vénus s’épilait-elle la chatte racconta piuttosto perché i musei sono pieni di donne nude accanto a uomini vestiti e spiega perché nell’immaginario collettivo occidentale vengono venerati soprattutto i grandi geni di sesso maschile.
Ascoltando questo podcast capiremo perché l’arte ha rappresentato così tante scene di stupro e scopriremo che Picasso era una merda.
Ecco, a proposito di Picasso, dopo l’ascolto di questo episodio credo che vedremo i suoi quadri illuminati da una luce sinistra.
Daimon Capitolo 1: Amore e distruzione
Nel primo episodio di Daimon Violetta Bellocchio racconta storie d’amore raccapriccianti. Due di queste storie riguardano autori di canzoni che tutti abbiamo ascoltato e riascoltato centinaia di volte. Ma dietro quelle canzoni d’amore, a tratti anche sdolcinate si nascondono parole insidiose. Soprattutto se a comporre i testi sono artisti che hanno letteralmente schiavizzato le loro compagne. Tra Fama e Infamia a volte il confine è molto labile. Un podcast scritto con grande maestria, confezionato molto bene e narrato da una voce carismatica.
Il giorno dei funerali solenni di papa Giovanni Paolo II la folla di fedeli in piazza San Pietro acclamando il pontefice appena defunto ne canonizzava la figura prima ancora che la salma venisse sepolta. Woytyla è stato il papa con il quale sono cresciuto. Il papa che vedevo in televisione la domenica mattina. Il pontefice che veniva ricordato prima dell’Eucarestia dal parroco durante la messa. A differenza del narratore di questa mini serie prodotta da One Podcast non ho mai indossato la veste del chierichetto ma sicuramente da bambino e adolescente sono stato abituato a pensare alla figura di Woytyla come a un papa straordinario, un grande leader spirituale che ha traghettato la chiesa nel terzo millennio.
Ma chi era davvero Giovanni Paolo II?
Scopriamolo in questo podcast scritto e narrato da Marco Grieco.
Eccoci giunti alla fine dell’edizione settembrina di Podcastini.
Dalle casse del mio pc sta girando in loop il ritornello di Bullet with Butterfly wings. Non credo che la voce di Billy Corgan manchi troppo ai miei ex vicini, a me però sta facendo riaffiorare un sacco di ricordi adolescenziali :)
L’appuntamento come al solito al mese prossimo per altri consigli d’ascolto. Chi vuole segnalarmi suoi titoli preferiti o nuove uscite è il benvenuto.
Un ringraziamento speciale a Susanna Muston per aver citato Venus s’épilait-elle la chatte durante il convegno. Le vie della discoverability, come quelle del Signore, sono infinite!